Home / Scienza / Perché ci sono i terremoti?
Perché ci sono i terremoti - Risposte 360

Perché ci sono i terremoti?

Ultimamente sembra si parli sempre più spesso di eventi sismici. Capiamo meglio di cosa si tratta.

Ma per capire cos’è un sisma, bisogna prima comprendere alcuni aspetti delle geologia e della geofisica, in particolare la teoria della tettonica a zolle, elaborata da chi studia i terremoti, e da cui deriva anche la teoria della deriva dei continenti.

E’ stato infatti studiato che la Terra è suddivisa in tre strati, la litosfera, la astenosfera e la mesosfera, ciascuno dei quali con delle peculiari caratteristiche, da cui discendono diverse conseguenze. La litosfera, comunemente detta crosta terrestre, è lo strato più solido, più rigido. ma anche quello più esterno; esso si spinge in profondità fino a circa 100 km dalla superficie dei continenti. Da lì inizia l’astenosfera che è uno strato fluido viscoso che affonda fino a 200-300 km di profondità, dove poi incontra la mesosfera, dove la densità delle rocce aumenta con l’aumentare della profondità.

Capire in quale strato della terra si verificano i terremoti è fondamentale per comprendere più in generale cosa sta succedendo alla Terra.

La litosfera è composta da frammenti rocciosi, che prendono il nome di placche, e proprio perchè a contatto con l’astenosfera, che ha una consistenza meno rigida e ad alta viscosità, galleggiano e quindi sono in costante movimento.

Può accadere che placche diverse si scontrino o si sfreghino in modo più o meno forte, sospinti dai movimenti esterni, sprigionando così un’elevata energia che si propaga in onde, che danno origine cosa alle scosse di terremoto.

Funziona un po’ come quando comprimiamo una molla o poi la lasciamo andare.

I movimenti provocati costantemente dalla placche sarebbero alla base anche della cd. deriva dei continenti, e cioè di quel fenomeno per cui le terre emerse erano all’origine un tutt’uno, e che con il passare dei millenni si sono divise, creando continenti separati, proprio a seguito del moto costante degli strati più profondi della crosta terrestre.

Come si misura un terremoto?

I terremoti possono avere diversa intensità e diversa capacità distruttiva. Chi monitora i terremoti si riferisce solitamente a due differenti scale di misurazione dei sismi.
Scala Richter
Questa scala ha come unità di misura la magnitudo che è un indice di valutazione dell’energia liberata dal terremoto nel punto di frattura, e cioè nell’epicentro.
Scala Mercalli
Questa scala si riferisce al modo in cui è stata percepita la scossa di terremoto e ai danni che essa ha provocato, partendo dal I grado, che identifica un movimento tellurico quasi impercettibile, avvertito solo dai sismografi, fino ad arrivare al XII grado, che si riferisce ad un evento totalmente catastrofico da cui derivino finanche mutazioni topografiche.

Per avere un’idea, ripensando ai terremoti avvenuti nel territorio italiano negli ultimi 50 anni:
Il terremoto del Belice del 1976, fu del X grado della Scala Mercalli, definito come “disastrosissimo”, caratterizzato da notevoli frane del sottosuolo e dalla distruzione di quasi tutte le strutture in muratura.
Il terremoto dell’Irpinia del 1980, fu identificato tra il X e l’XI grado della Scala Mercalli, castrofica, poche strutture restano in piedi, fessure molto ampie nel terreno, sprofondamenti e slittamenti del terreno.
Il terremoto dell’Aquila del 2009, tra il X e l’XI grado della Scala Mercalli, quindi dannoso e catastrofico come quello dell’Irpinia.
Il terremoto di Amatrice del 2016, connotato col X grado della Scala Mercalli

Effetti del terremoto - Risposte360
Effetti del terremoto del 2016 (Accumoli)- Foto ufficiale dell’INGV

Si può prevedere un terremoto?

L’Italia è una zona al alto rischio sismico, e spesso i sismologi mettono in allerta la popolazione. Allo stato attuale è possibile prevedere un rischio di terremoto, in termini di probabilità del suo verificarsi in intervalli di spazio e di tempo. Ed è possibile sulla base di una serie di precursori che hanno un alto grado di scintifica probabilità. Tra cui il mutamento del livello delle acque di fiumi e laghi, un’anomala quiescenza sismica in zone considerate ad alto rischio, le variazioni di contenuto di gas radon nelle acque di pozzi profondi.
Secondo alcuni ulteriore precursore di un terremoto è l’aumento di ioni positivi che si sprigionano nell’aria dalle rocce: peraltro questo aspetto spiegherebbe perché gli animali avvertono i terremoti prima degli esseri umani, essendo essi più sensibili ai mutamenti di elettricità nell’aria.

Centro monitoraggio dell'INGV - Risposte360
Centro monitoraggio terremoti dell’INGV – Foto ufficiale dell’INGV

 

Cosa fare in caso di terremoto?

Resta ancora impossibile prevedere con precisione giorno, ora, luogo e magnitudo di un terremoto.
Ma ciò non toglie che è necessario essere sempre preparati per ogni evenienza.
Esistono infatti talune regole di buonsenso che dovrebbero sempre essere seguite.
Bisognerebbe infatti ripararsi lontano dai vetri che potrebbero infrangersi, o da mobili con suppellettili che potrebbero crollare, aspettando la fine delle scosse sotto lo stipite di una porta inserita in un muro portante; non si dovrebbero scendere le scale, che potrebbero crollare avendo una struttura debole, nè prendere l’ascensore, che potrebbe bloccarsi in caso di blackout; bisognerebbe stare lontano dalle sponde dei fiumi e dalla riva del mare perchè potrebbe verifcarsi uno tsunami.

Se vuoi rimanere sempre informato sui terremoti che si verificano in tutto il mondo, visita il sito ufficiale dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia.

Leggi anche

Perché le impronte digitali sono diverse?

Le impronte digitali sono un segno di riconoscimento unico e personalissimo. Una seconda carta d’identità, ...

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.