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Perché le rondini partono in autunno

Che bello l’autunno!

La calura estiva lascia il posto a temperature più miti, le foglie cadono lungo i viali che così si colorano di tinte che vanno dall’arancione al rosso.

Ma l’autunno è soprattutto la stagione in cui assistiamo al fenomeno della migrazione delle rondini.

Chi di noi non si è fermato per strada a guardare estasiato stormi enormi di rondini che si riuniscono andando a creare quasi una danza ipnotica con il loro movimento, pronte per il loro nuovo e lungo viaggio.

Ma perché le rondini partono in autunno?

Cerchiamo di vederci chiaro!

Il lungo viaggio della rondine

Fu Linneo nel 1758 a battezzare questa specie di volatili con il nome scientifico di “hirundo rustica” (rondine della campagna), in  quanto riteneva che in autunno le rondini si immergessero nelle acque gelate, per riemergerne a primavera.

Ma la realtà è persino più coinvolgente: una rondine migra due volte all’anno spostandosi tra l’Europa e l’Africa sub-sahariana, in particolare in primavera migra verso nord, dirigendosi nei luoghi di nidificazione, e in autunno verso sud, alla ricerca di climi più miti.

Quindi le rondini migrano in autunno spostandosi da una parte all’altra della Terra per sfuggire a condizioni climatiche avverse, alla ricerca di risorse alimentari o compagni per la riproduzione.

Si tratta di viaggi non sempre semplici anzi sono molto pericolosi e faticosi, infatti non tutti gli esemplari che partono torneranno, pertanto saranno i loro figli a concludere il ciclo.

Le rondini migrano seguendo il loro istinto primordiale e di sopravvivenza: con l’arrivo di temperature più fredde, quindi a partire dall’autunno, ci lasciano recandosi in zone più calde quali Africa, Cina e Filippine.

Molte volte succede che la stessa coppia di rondini, una volta raggiunta la meta, riadatta e rioccupa lo stesso nido lasciato mesi prima, quando ha effettuato la migrazione verso l’Europa.

Come già affermato prima, è proprio nelle nostre terre che le rondini si riproducono e dando continuità ad una specie considerata da millenni, portatrice di buoni auspici, con il loro arrivo e quindi  è parte integrante di detti e credenze popolari.

Tuttavia recenti studi condotti dal “Birdlife International” di cui la LIPU è rappresentante in Italia, il numero delle rondini in Europa è diminuito drasticamente negli ultimi 20 anni passando dal 40% al 60%.

Numerose sono le cause legate a questo spopolamento.

Tra tutte indubbiamente vi sono l’utilizzo di nuove tecniche agricole e zootecniche che, se da un lato assicurano e  garantiscono maggiore produttività ed igiene, dall’altro hanno causato una limitazione delle aree nidificabili, sterminando anche diversi insetti di cui le rondini si nutrono abitualmente.

Altro problema fondamentale è il continuo innalzamento della temperatura globale, che crea una moria di esemplari durante il sorvolo migratorio del deserto del Sahara, dove il caldo diventa spesso insopportabile e mortale.

Anche se la situazione non è delle più rosee, ognuno di noi può scendere in campo in aiuto delle nostre amiche rondini!

Come?

Chi vive vicino alla campagna, ad esempio, potrebbe installare dei nidi artificiali per rondini o procurarsi prodotti
dell’agricoltura biologica in modo da favorirne la produzione, riducendo in questo modo l’uso dei pesticidi.

Del resto, tutti noi rimaniamo affascinati quando vediamo uno stormo di rondini popolare il nostro cielo: sono infatti sinonimo di allegria e di festa.

Tutti noi quando ci lasciano, un po’ ci dispiace ecco perché ogni volta gioiamo del loro ritorno in quanto non solo indica che l’inverno è passato, ma significa che è arrivato il momento di godere dello spettacolo della natura che rinasce.

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