Home / Cultura / Perché alcune statue sono senza braccia
OLYMPUS DIGITAL CAMERA

Perché alcune statue sono senza braccia

Molte statue rinvenute in tempi moderni sono senza braccia, ma il motivo è meno scontato di quello che sembri.

I periodi della scultura greca

Per comprendere perché alcune statue sono senza braccia, bisogna approfondire le tecniche con cui si scolpivano pietre e marmi nei tempi lontani, e i vari periodi in cui viene suddivisa la storia della scultura greca.
La cultura greca, infatti, è quella che ha restituito alla modernità il più grande numero di opere artistiche scultoree.
Si usa suddividere la scultura greca in diversi periodi.

Periodo di formazione (dal XII al VII sec. a.C.)
Si tratta del periodo della formazione della Civilità Greca, in cui prevalgono lo stile protogeometrico e geometrico. Questo periodo è poi caratterizzato anche da una certa orientalizzazione dell’arte, in cui sono molto forti gli influssi soprattutto della cultura orientale

Periodo dedalico (fino al 610 a.C)
Appartengono a questo periodo le prime statue a grandezza naturale

Periodo arcaico (dal 610 a.C. al 480 a.C)
Le vittorie delle guerre persiane influenzano positivamente la crescita culturale greca, ed inizia così una grande produzione artistica, ma anche dal punto di vista architettonico e urbanistico. La scultura diviene monumentale e inizia ad assumere anche una funzione architettonica di sostegno dell’edificio del tempio, e non sono decorativa.

Periodo severo (dal 480 al 450 a.C.)
È considerato un periodo di transizione che traghettò il periodo arcaico verso quello classico. A questo periodo risale la tecnica delle statue in bronzo e della cera persa. Si tratta di una tecnica in con cui si crea un modello di cera per fare uno stampo di argilla. Poi si fa sciogliere la cera scaldandola. In questo modo, praticando dei fori nello stampo, la cera fuoriesce. E a questo punto è possibile colare all’interno dello stampo stesso il bronzo.

Periodo classico (dal 450 a.c. al 323 a.c.)
Appartengono a questo periodo le statue più famose e gli artisti greci più noti (Lisippo, Fidia, Prassitele). È in questo periodo che si affinano le tecniche con cui si scolpiscono dai marmi le statue.

Periodo ellenistico (dal 323 al 31 a.c.)
È il periodo che va verso la decadenza e il declino della cultura greca, lasciando il posto a quella romana. In questo periodo però l’arte scultorea ha sviluppato delle tecniche e un livello figurativo spettacolare e realistico, senza lesinare ogni forma di decorazione.

Le tecniche di scultura

Il motivo per cui gran parte delle statue greche giunte ai nostri giorni sono mutilate, soprattutto delle braccia sembra a prima vista scontato: le braccia sono l’elemento sporgente e quindi già di per se il punto più delicato di una scultura.

In realtà bisogna provare ad immaginare che all’epoca anche il trasporto non era facile come lo si farebbe oggi.
I blocchi di marmo venivano grossolanamente scolpiti già nelle cave dove venivano estratti.
Se nella figura da rappresentare le braccia non aderivano perfettamente al corpo, esse venivano scolpite a parte, separatamente dal busto.

Poi venivano successivamente unite le varie parti al resto della statua con dei giunti di metallo, o dei cunei di legno. Il fatto di non essere un unico pezzo compatto di marmo rendeva ancora più fragile le sporgenze delle statue, quindi quasi sempre le braccia.

La Venere di Milo

Senza dubbio la Venere di Milo è la statua senza braccia più famosa del mondo.

Ma c’è una storia che riguarda le braccia della Venere di Milo.

La statua fu rinvenuta in un campo nel 1820. Il Visconte Marcellus aveva il compito di portarla in Francia per omaggiarne l’allora re Luigi XVIII. Marcellus però si trovò a discutere con gli isolani e con un monaco armeno sul prezzo. Ebbe poi la meglio, riuscendo ad imbarcarla alla volta della patria francese. La leggenda vuole che prima di riuscire a trasportarla sulla nave, ci fu una vera e propria rissa sulla spiaggia di Milo, che danneggiò la statua, provocando la rottura delle braccia.

In realtà a quanto pare questa è solo una leggenda.

La verità è che la statua, per la tecnica di cui si è accennato prima, era divisa in più parti.

Lo stesso corpo è stato scolpito separatamente: la parte col panneggio, il busto, e la parte superiore dei capelli sono state unite solo dopo. La statua è stata ritrovata già senza braccia. Dopo mesi di ricerche sono stati trovati altri resti, che però non erano dello stesso marmo.

Presso il Louvre sono attualmente conservati questi resti che constano di un avambraccio (deformato perché mal custodito), la metà di una mano che tiene stretta una mela, e tre erme che raffigurano Eracle, Hermes e Dioniso.

 

Leggi anche

Perché Gesù è morto in croce

Tra pochi giorni in tutto il modo cristiano e cattolico si celebrerà quello che è ...

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.