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Perché le giraffe hanno il collo lungo

Tutti sanno che cosa rende la giraffa un animale così particolare. Ma hai mai provato a chiedere a qualcuno se sa come mai la giraffa ha il collo lungo?

È tutta una questione di evoluzione degli organismi. Anzi il collo della giraffa è stato a lungo studiato proprio per dimostrare la validità delle tesi sull’evoluzionismo di Darwin, a dispetto di quelle del francese Jean-Baptiste de Lamarck.

Bisognerebbe cominciare dalla descrizione scientifica della giraffa.

Essa è un mammifero ungulato appartenente alla specie degli artiodattili, poiché ha un numero di dita pari e la zampa si regge parimenti sul terzo e sul quarto dito. Diversamente accade negli ungulati perissodattili, le cui zampe sono caratterizzate da un numero dispari di dita, facendo sì che il peso interessi essenzialmente il terzo dito.

Tra gli elementi fisici peculiari di cui è dotata, in disparte zampe e collo lunghi, vi sono gli ossiconi che sono delle protuberanze che assomigliano alle corna, e il particolare manto maculato.

Un esemplare maschio adulto può arrivare a misurare anche sei metri in altezza, un esemplare femmina circa cinque.

Giraffe e Okapi

Alla stessa famiglia a cui appartiene la giraffa, cioè la famiglia dei giraffidi,  appartiene un animale molto simile che prende il nome di okapi.

Peraltro proprio gli studi a confronto della giraffa e dell’okapi sono stati molto utili per studiare l’ordine del collo della giraffa così lungo. Vediamo come.

La giraffa è un ruminante e si ciba di foglie che si trovano molto in alto sui rami. Se dovesse seguirsi l’impostazione della scuola lamarckiana di stampo naturalistico, questa tendenza delle giraffe spiegherebbe la loro anatomia.

Si finirebbe cioè con il pensare che le giraffe, o ancor prima le protogiraffe, a furia di sforzarsi di raggiungere le foglie più in alto sugli alberi, abbiano sviluppato questo allungamento, trasmesso alla prole, che di generazione in generazione, sono arrivate ad avere il collo delle dimensioni attuali.

La teoria darwiniana invece si focalizza su altro.

Secondo gli studi che seguono questa impostazione, infatti, i primi esemplari di giraffa avevano dimensioni del collo di misura variabile: vi erano le giraffe che nascevano anche col collo più piccolo, ma erano quelle col collo più lungo ad avere la meglio.

Queste ultime infatti potevano procurarsi il cibo più facilmente, potendo accedere ad altezze precluse agli altri, potevano vivere più a lungo e anche accoppiarsi con più frequenza, così da avere più probabilità di trasmettere la mutazione anatomica alla generazione successiva.

In realtà non è ancora certa di quale evoluzione abbia portato alle dimensione attuali del collo della giraffa.

Secondo alcuni studi anche altre specie animali, di dinosauri, avevano il collo molto lungo.

A quanto pare sia i plesiosauri acquatici che i dinosauri sauropodi possedevano dei colli particolarmente lunghi.

Questo accadeva grazie all’aggiunta di alcune vertebre cervicali, oltre che all’allungamento di ciascuna di esse.

La particolarità della giraffa sta nel fatto che questa possiede, proprio come la maggior parte dei mammiferi, sette vertebre cervicali.

Secondo qualcuno in realtà otto, poiché dovrebbe considerarsi il primo elemento che appartiene alla cassa toracica delle giraffe che potrebbe essere conteggiata come un’altra vertebra.

Insomma l’evoluzione della specie delle giraffidi ha dovuto fare i conti con i limiti anatomici tipici dei mammiferi.

Negli anni sono stati rintracciati diversi fossili di animali che avevano il tratto delle vertebre cervicali  affini alle giraffe. Anche se si parla di esemplari vissuti circa 16 milioni di anni fa. 

E non risalgono ad allora le prime giraffe con il collo lungo. Non si può certo immaginare che una mutazione anatomica del genere abbia una parabola breve.

Ci sono voluti quasi due milioni di anni per arrivare alla specie più vicina a quella che conosciamo noi oggi. E non era nemmeno per forza così scontato che sarebbe successo.

Tant’è che l’okapi, è rimasto di dimensioni molto più piccole rispetto alla giraffa.

Le giraffe hanno il collo lungo: ma non solo!

Douglas Cavener è un ricercatore americano, della Penn University, che si è occupato principalmente proprio di studiare le giraffe.

Da un punto di vista scientifico, infatti, non è solo il collo della giraffa ad essere così interessante, né il perché la giraffa ha il collo lungo.

Si tratta di un animale che, nonostante la sue imponenti dimensioni, ha una grande velocità (potendo percorrere fino a circa 60 Km/h) ed è dotata per forza di cose di una potenza cardiovascolare davvero prodigiosa.

Provate ad immaginare che sforzo incredibile debba fare il cuore della giraffa per spingere il sangue per due metri di altezza circa, per far sì che arrivi la giusta quantità di ossigeno al cervello.

Un altro aspetto speciale di questo animale è collegato al metabolismo.

Le giraffe infatti sono mammiferi erbivori che si nutrono principalmente di foglie di acacia che da un lato sono assai nutrienti, ma dall’altro decisamente tossiche.

Gli studi che attualmente vengono compiuti su questi animali hanno un duplice scopo.

Da un lato, come si è detto, affrontare l’evoluzione di una specie così particolare, dall’altro potrebbe essere utile anche per l’uomo approfondire il particolare funzionamento del sistema cardiovascolare della giraffa.

Specie in via di estinzione

In ogni caso le giraffe sono attualmente a rischio di estinzione.

Parlare di questa specie e studiarla potrebbe essere un buon modo per porre un riflettore e cercare di fare qualcosa affinché questo non avvenga.

Negli ultimi 30 anni la popolazione delle giraffe è diminuita circa del 40%, a causa delle guerre civili e del bracconaggio, che hanno contribuito a distruggere il loro habitat.

Questi dati, forniti dalla International Union for Conservation of Nature (la Iucn), che cura il database sulla conservazione di animali e vegetali, sono stati del tutto inaspettati, perché altre sono le specie che sono risaputamente a rischio di estinzione, come rinoceronti o elefanti, che subiscono la caccia all’avorio.

Si è potuto approfondire però che l’habitat in cui vivono da sempre le giraffe è stato massicciamente modificato dall’uomo: il crescere della popolazione ha determinato l’aumento dell’agricoltura e quindi la trasformazione del territorio.

Inoltre anche la carne di giraffa inizia ad essere particolarmente amata, soprattutto in zone come il Congo. invece, in altre zone, come la Tanzania, sono molto richiesti il midollo osseo e il cervello della giraffa perché, insieme ad altre sostanze, se ne riconoscono delle magiche potenzialità contro l’Aids.

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