Home / Storia / Perché si festeggia il carnevale

Perché si festeggia il carnevale

“Viva viva il Carnevale con il pepe e con il sale,
la tristezza manda via e ritorna l’allegria….”

Così recita una canzone della nostra infanzia. Il Carnevale è una festa molto amata dai bambini che possono mascherarsi, andare alle feste, giocare con coriandoli e stelle filanti e soprattutto mangiare tanti dolci!!

L’etimologia della parola Carnevale (periodo compreso tra l’Epifania e l’inizio della Quaresima) deriva dal latino carnem levare cioè “eliminare la carne” in quanto il giorno dopo il Carnevale inizia per i cristiani, con il Mercoledì delle Ceneri, il periodo di preparazione alla Pasqua cioè la Quaresima: richiamo ai quaranta giorni trascorsi da Cristo nel deserto al termine dei quali iniziò il suo Ministero pubblico (cioè la predicazione della parola di Dio al popolo) che lo porterà alla sua Passione, Morte e Risurrezione. Si tratta di un lasso di tempo, durante il quale il cristiano dovrebbe dedicarsi ad opere di carità e compiere delle rinunce – in quanto Cristo si privò di tutto, anche della sua vita per annunciare e far conoscere al mondo l’amore di Dio – tra le quali vi è l’astensione dalle carni il Venerdì. Questa di astenersi dalle carni il Venerdì, tuttavia deriva dal fatto che in passato la maggior parte della popolazione non era così ricca da potersi concedere pasti a base di carne (alimento pregiato), che veniva pertanto consumato in particolari ricorrenze come la Pasqua. Divenne con il passare del tempo un segno di allontanamento dal lusso per dedicarsi ad una vita più semplice ed essenziale.

Le origini del carnevale sono molto antiche. La tradizione più accreditata vuole che questa festa affondi le sue radici nei saturnali romani del VIII secolo d.C.

Si trattava di feste dedite al cibo, agli scherzi e ai piaceri della carne, ed erano caratterizzate dal sovvertimento delle classi sociali: all’inizio delle celebrazioni veniva nominato un “princeps”, che, altri non era che uno schiavo o comunque una persona che apparteneva ad un ceto sociale basso che impersonava la caricatura di un nobile. Questi indossava una maschera che raffigurava una divinità degli inferi, alla quale si dovevano offrire doni e feste per permetterle di tornare nel mondo dei morti. E’ da questa usanza che deriva ancora oggi la consuetudine di mascherarsi a Carnevale e poter essere almeno per un giorno chiunque si voglia.

Mentre secondo altri il Carnevale deriverebbe dalle antesterie greche, feste in onore del dio Dioniso che prevedevano sempre un travestimento, oppure per altri, da un’antica tradizione babilonese che consisteva nel creare una sfilata di carri allegorici che dovevano rappresentare la nascita dell’universo accompagnati poi da persone travestite che si abbandonavano a danze sfrenate.

La prima comparsa del termine Carnevale avvenne alla fine del XIII secolo in alcuni scritti del giullare Matazone da Caligano.

La festa del Carnevale non ha perso dunque il carattere giocoso e festante dal quale deriva, anzi tutti, grandi e piccini, non vedono l’ora di mascherarsi dai loro personaggi preferiti e di gustare tutte le leccornie tipiche di questo periodo come: le chiacchiere, il sanguinaccio, le castagnole, il migliaccio, per non parlare delle frittole e del krapfen, insomma c’è davvero da rimpinzarsi la pancia!

Anche se il Carnevale si festeggia un pò in tutt’Italia vi sono alcune città dove viene celebrato particolarmente tra tutte: Venezia dove si vedono maschere finemente lavorate e ricche di dettagli pur mantenendo una certa aura nobile e che vengono indossate da persone che si mascherano con i costumi tipici del 1700; oppure il Carnevale di Viareggio famoso soprattutto per i suoi meravigliosi e realistici carri allegorici sui quali dominano le caricature realizzate in cartapesta di personaggi della politica.

Altro Carnevale rinomato è quello di Sciacca in Sicilia dove tutto ruota intorno alla figura del re del Carnevale “Peppe Nappa” nota maschera locale, che sfila per le strade della città regalando, vino, salsicce e aranciata a tutte le persone lì presenti fino a giungere al luogo in cui verrà bruciato a simboleggiare la fine dei festeggiamenti.

Mentre il Carnevale di Acireale è caratterizzato dalla sfilata dei “carri infiorati” cioè carri realizzati con figure fatte interamente di fiori freschi che sfilano per tutta la città, e infine va ricordato anche il carnevale di Ivrea famoso perché termina con la famosa “battaglia delle arance”.

E allora via ai festeggiamenti di Carnevale!

E ricordate: a Carnevale ogni scherzo vale!

Leggi anche

Perché alcune statue sono senza braccia

Molte statue rinvenute in tempi moderni sono senza braccia, ma il motivo è meno scontato ...

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.