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Perché si forma la nebbia

Come diceva il grandioso Totò nel film “Malafemmina”: “La nebbia è quella cosa che quando c’è non si vede”

In realtà questa è solo una delle caratteristiche della nebbia ma vediamo nello specifico di cosa si tratta.

Innanzitutto la nebbia è un fenomeno meteorologico che si verifica quando si forma una nube a contatto con il suolo. Essa si forma quindi per condensazione (cioè il passaggio di una sostanza dalla fase aeriforme alla fase liquida) essendo costituita da goccioline di acqua liquida o cristalli di ghiaccio sospesi in aria. A causa della diffusione della luce solare da parte dell’acqua in sospensione, la nebbia si manifesta come un alone biancastro che limita la visibilità degli oggetti.

La sua formazione può avvenire per diversi motivi, il tutto però ha origine sempre da un elevato tasso di umidità, per questo distinguiamo:

Nebbia da irraggiamento: si verifica quasi sempre dopo il tramonto a causa del fatto che il suolo, rilasciando calore allo spazio circostante tramite irraggiamento, si raffredda assorbendo poi calore dall’aria che si trova in prossimità della superficie. La temperatura degli strati d’aria vicini al terreno abbassandosi, permette la condensazione di goccioline di acqua liquida.

Nebbia da avvezione: si verifica quando l’aria umida scorrendo al di sopra del suolo freddo tende a raffreddarsi. viene. Ciò lo si può osservare sul mare quando l’aria tropicale incontra ad alte latitudini acqua più fredda.

Nebbia da umidificazione: si origina quando l’aria fredda passando sull’acqua più calda genera vapore acqueo il quale entra rapidamente nell’atmosfera tramite evaporazione e la condensazione ha origine nel momento in cui il vapore acqueo raggiunge la saturazione. La nebbia da umidificazione si verifica nelle regioni polari, e intorno a laghi grandi e profondi in un periodo che va dal tardo autunno e all’inizio della primavera, causando nebbia ghiacciata o brina.

Nebbia congelantesi: talvolta le goccioline di nebbia continuano a trovarsi allo stato liquido anche se la temperatura dell’aria è inferiore a 0 °C; se vengono a contatto con la superficie del suolo generano depositi di ghiaccio chiamati galaverna, calabrosa o ghiaccio chiaro. E’ possibile osservare questo evento sulla cima di quelle montagne che sono interessate da deboli venti.

Nebbia frontale (o da precipitazione): spesso una precipitazione può cadere nell’aria secca al di là alla nube, permettendo alle goccioline liquide di trasformarsi in vapore acqueo. Il vapore acqueo generatosi, si raffredda e quando raggiunge il punto di rugiada condensa e forma la pioggia.

Nebbia ghiacciata (o velata): detta così in quanto le goccioline si congelano a mezz’aria tramutandosi in piccolissimi cristalli di ghiaccio. Ciò però, si verifica solo se le temperature sono inferiori ai -30 °C, ecco perché questo genere di nebbia è visibile solo nelle zone circostanti le regioni artiche ed antartiche. Altre volte invece si verificano delle piogge a mo’ di aghi di ghiaccio simili a nebbia ghiacciata ma che si verificano in presenza di cielo sereno senza provocare minor visibilità: questo fenomeno è chiamato polvere di diamanti.

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